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Guida
ai servizi: Mappa | Azienda Sanitaria | Dipartimento di Salute Mentale | Unità Operative | Programmi | Associazioni | Cooperative |
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Ospitalità Notturna - Per periodi di tempo variabili (da una notte a più settimane, mediamente per 14 giorni) il Centro può offrire ospitalità notturna. In ogni struttura sono disponibili 8 posti letto, utilizzati come uno degli strumenti di risposta alla crisi, per periodi in cui vi è maggiore necessità di protezione da particolari rischi, o per offrire possibilità di distanziamento sia al paziente (trattamento sanitario volontario e/o obbligatorio) che alla sua famiglia. A Trieste anche il ricovero ai fini del Trattamento Sanitario Obbligatorio si realizza di norma nel Centro di Salute Mentale, in alternativa alla degenza ospedaliera presso il Diagnosi e Cura. Ospitalità Diurna/Day Hospital - L'ospitalità per alcune ore, o per l'intera giornata, viene proposta per offrire una condizione di temporanea protezione o tutela, specie negli stati di crisi o di tensione, per favorire il distanziamento dal proprio gruppo di convivenza e alleggerire il carico della famiglia. L'ospitalità è inoltre indispensabile per seguire terapie farmacologiche e per il sostegno psicoterapeutico, per stimolare la partecipazione ad attività individuali e di gruppo, a programmi di orientamento, a percorsi di informazione e formazione. Visita ambulatoriale - Corrisponde alla prima visita (anche come semplice consultazione) o a visite successive, di verifica dell'andamento del programma terapeutico. Durante la visita ambulatoriale si scambiano notizie e pareri con la persona e/o con i suoi familiari, si effettuano verifiche sul trattamento farmacologico, si danno consigli o si interviene in situazioni di crisi. È in questa sede che si preparano certificati medici e relazioni sanitarie specialistiche. Visita domiciliare - Programmata o svolta d'urgenza, la visita domiciliare consente la conoscenza delle condizioni di vita della persona e della sua famiglia. In certi casi serve a mediare i conflitti nelle relazioni di vicinato, specie nell'intervento in situazioni di crisi. Per le persone che hanno difficoltà a recarsi al servizio, viene utilizzata per somministrare la terapia farmacologica e portare sostegno, o accompagnare a/da casa, in ospedale, negli uffici pubblici, a corsi di formazione e al lavoro. Lavoro terapeutico individuale - Incontri programmati, orientati all'ascolto e all'approfondimento dei problemi e delle condizioni di vita della persona. La dimensione del colloquio facilita il confronto nell'acquisizione di nuovi punti di vista, consente forme di apprendimento e di rassicurazione, stimola maggiore consapevolezza, aiuta a intravedere vie d'uscita e a costruire nuovi equilibri. Lavoro terapeutico con la famiglia - Incontri programmati con i membri della famiglia per verificare e discutere le dinamiche e i conflitti, allo scopo di favorire una maggiore conoscenza e partecipazione ai problemi, stimolare possibili cambiamenti, costruire alleanze e adesione consapevole al programma terapeutico. Attività in/di gruppo - Incontri programmati, in cui il confronto e lo scambio di informazioni su problemi comuni rafforza la capacità di conoscersi reciprocamente, organizzarsi e organizzare la partecipazione e il tempo libero, costruire e ampliare la rete sociale. Il lavoro di gruppo - tra operatori/operatrici e persone con disagio e/o disturbo psichico, spesso con la partecipazione di volontari/volontarie - ha soprattutto lo scopo di attivare una rete sociale al di là della famiglia, in cui possono essere coinvolte figure significative (amici, colleghi di lavoro, vicini di casa), o altre figure che svolgono un ruolo importante nel processo terapeutico e di reintegrazione sociale. Incontri di gruppo vengono proposti anche ai familiari, per migliorare le loro conoscenze intorno al disturbo mentale, accrescere nel confronto reciproco la capacità di fronteggiare i problemi e gli stati di crisi, costruendo e ampliando la rete di relazioni su cui si basa il mutuo aiuto. Interventi di abilitazione e prevenzione - Si tratta di iniziative, dirette e indirette, volte ad avviare percorsi di accesso all'informazione e alla cultura, alla formazione e all'inserimento lavorativo. Essenziali strumenti di queste attività sono le cooperative finalizzate, i laboratori espressivi, la scuola, le attività sportive e ricreative, i gruppi di aggregazione giovanile e di autoaiuto. Sostegni per l'accesso a diritti e opportunità sociali - Interventi e programmi a favore delle persone più svantaggiate e delle loro famiglie, in cui si prevede l'attribuzione in via diretta di assegni economici (di integrazione sociale, di formazione al lavoro, di sostegno alle attività riabilitative) oppure, in via indiretta, inviando e/o accompagnando il paziente presso enti ed istituzioni con medesime finalità (ad es.: ATER - Azienda Territoriale Edilizia Residenziale; Tribunale; Fondazioni; INPS - Istituto Nazionale Previdenza Sociale; Ufficio di collocamento). I programmi possono inoltre attivare, in accordo con la persona, la gestione e l'amministrazione del patrimonio. Sostegni all'abitare - Programmi terapeutico - riabilitativi svolti a domicilio o in condizioni di residenzialità (gruppi appartamento, comunità alloggio, comunità terapeutiche), mirati a sostenere le capacità di vita quotidiana, per preservare o riapprendere abilità sociali e interpersonali, di vita in gruppo. I programmi comportano differenti gradi di assistenza e di protezione, in rapporto alle disabilità e ai bisogni delle persone. Attività di consulenza - Interventi presso servizi sanitari o reparti ospedalieri ove siano ricoverati persone già in contatto con il Centro di Salute Mentale, ma anche per l'approccio con persone non note al servizio, al fine di svolgere approfondimenti diagnostici, consigliare terapie specifiche, avviare la presa in carico. La consulenza è attiva anche con il carcere, per persone detenute che presentano problemi e disturbi psichici. Più intensi sono la presenza e il lavoro di raccordo e consulenza nelle sedi distrettuali, tramite la mediazione del medico di medicina generale, e nelle case di riposo pubbliche e private. Telefono - Segnalazioni, consigli, appuntamenti, verifiche. Anche in caso di urgenze.
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Distretto 1
Viale Miramare 111 - Trieste
Tel. 040411452 - 040411586
Fax. 040412601
Email: csm.barcola@ass1.sanita.fvg.it
Responsabile
Dr. Roberto Mezzina
Email: roberto.mezzina@ass1.sanita.fvg.it
Responsabile infermieristica
Paola Ceppi
Email: coordinf.csmbarcola@ass1.sanita.fvg.it
Aperti nel 1975, mentre si completava la chiusura dell’ospedale psichiatrico, i Centri di Salute Mentale di Barcola e Aurisina sono stati i primi in Italia ad essere attivi ogni giorno sulle 24 ore, dotati di 6 posti letto per l'ospitalità sulle 24 ore. Dal 1990 è stata realizzata la loro progressiva integrazione in un’unica Unità Operativa con sede nel Centro di Salute Mentale a Barcola mentre la sede di Aurisina si è sempre più caratterizzato per le attività di Centro Diurno. Il coordinamento delle attività progettate ed i programmi sviluppati sono attualmente predisposti dall’équipe del Servizio Abilitazione e Residenze.
Situato in un palazzina a due piani dei primi del Novecento sita in Viale Miramare, il Centro di Salute Mentale è dotato di 6 posti letto.
62.579 sono gli abitanti del bacino d’utenza del Distretto 1 il cui territorio è caratterizzato dalla compresenza di aree fortemente urbanizzate verso aree prevalentemente rurali con piccoli paesi ed aree semiresidenziali. Il Distretto 1 ha un’estensione pari a circa due terzi dell’intera provincia di Trieste. Comprende da un lato una zona "bassa", prevalentemente urbana (Cologna, Scorcola), con alcuni rioni abbastanza ricchi di servizi e di vita sociale (Roiano, Gretta) e un quartiere residenziale (Barcola); dall’altro, il territorio carsico (Altopiano est e Altopiano ovest, con i comuni minori di Duino Aurisina, Monrupino e Sgonico).
882 persone appartenenti a tutte le fasce d’età si sono rivolte al Centro di Salute Mentale lo scorso anno, il 29,82% (263) erano al primo contatto con i servizi di salute mentale. Le donne sono il 56,46% (498) dell’utenza del Centro di Salute Mentale. La fascia d'età più rappresentata è quella compresa tra i 36 ed i 45 anni: 20,29% dell'utenza per 179 persone.
Oltre la metà dell’utenza complessiva presenta un disturbo mentale severo. Il 52,38% (462) delle persone che hanno contattato il Centro di Salute Mentale nello scorso anno rientra nell’area diagnostica relativa ai disturbi gravi: disturbi psicotici, disturbi del tono dell'umore e disturbi di personalità.
90 persone sono state le persone che lo scorso anno hanno utilizzato l’ospitalità diurno notturna nel Centro di Salute Mentale 24 ore per complessive 2.207 giornate di ospitalità. Con una durata media dell'ospitalità di 12 giorni.
6 persone hanno avuto una permanenza protratta e continuativa superiore ai 60 giorni.
233 sono stati i contatti lo scorso anno con il Servizio Psichiatrico di Diagnosi e Cura da parte di persone residenti nell’area distrettuale. Per 25 persone il contatto è esitato in un ricovero. Lo scorso anno il Centro di Salute Mentale di Barcola ricoverato 3 persone con le modalità del Trattamento Sanitario Obbligatorio per 26 giornate complessive.
44 persone sono diventate soggetti attivi di percorsi di formazione ed inserimento lavorativo.
4 tra queste persone, sono state assunte.
53 persone hanno usufruito di sostegno economico diretto attraverso gli Assegni di Integrazione Sociale e Una Tantum.
2 le persone abitanti nel gruppo appartamento di Borgo Grotta. Entrambe sono supportate nella vita quotidiana dal Centro di Salute Mentale.
3 persone abitano nell'appartamento di via Udine che è stato assegnato al CSM di Barcola grazie all'articolo 15 del Regolamento ATER.
26 persone provenienti dal territorio di competenza sono invece ospitate nelle strutture residenziali coordinate dal Servizio Abilitazione e Residenze.
15 persone seguite dal Centro di Salute Mentale sono state inserite lo scorso anno nel Progetto "Amalia - Telefono Speciale", finalizzato alla prevenzione dell’isolamento sociale della popolazione anziana e a prevenire il comportamento suicidiario.
Il tasso di suicidi/10.000 abitanti era calato negli ultimi anni mentre lo scorso anno è nuovamente risalito passando dallo 0,9/10.000 all'1,6/10.000 abitanti superando il tasso medio provinciale (1,50/10.000 abitanti). (vedi nella sezione Programmi: "Amalia - Telefono Speciale")
1 persona detenuta proveniente dall’area distrettuale di competenza e 5 persone detenute "fuori zona" sono state sostenute dal Centro di Salute Mentale nel carcere di Trieste lo scorso anno. (Vedi nella sezione Programmi: "Il servizio presso il carcere di Trieste").
Le microaree individuate nel Distretto 1 sono 3:
1 è la Microarea di nuova attivazione. E'sita nella frazione di Opicina, a Villa Carsia, e comprende parte dell'insediamento ATER prospiciente a via Santa Fosca, San Biagio e Sant'Isidoro. (vedi alla sezione Programmi - Microaree)
4 psichiatri e psichiatre, 1 psicologo e 1 psicologa, 1 responsabile infermieristica, 27 infermieri e infermiere, 2 operatori socio assistenziali, 1 tecnica della riabilitazione, 1 assistente sociale, 1 amministrativo e 1 operatore tecnico compongono l’équipe del Centro di Salute Mentale.
3.166.260 € è costato lo scorso anno il Centro di Salute Mentale di Barcola - Aurisina.
Il presidio distrettuale di salute mentale si trova presso le sedi del Distretto 1:
Presidio distrettuale di salute mentale
Via Lionello Stock 2
Tel. 040 399 78 05
Fax 040 399 78 37
Email: csm.stock@ass1.sanita.fvg.it
Via Molino a Vento 123
Tel. 040 3995730 - 040 3995732 - 040 3995733
Fax 040 3995735
Email: csm.maddalena@ass1.sanita.fvg.it
Responsabile
Dr. Matteo Impagnatiello
Email: matteo.impagnatiello@ass1.sanita.fvg.it
Responsabile infermieristica
Marina Schilirò
Email: marina.schiliro@ass1.sanita.fvg.it
E’ situato in una palazzina a tre piani (1.500 mq), all’interno del comprensorio dell’ex ospedale infettivi della Maddalena ed è dotato di 8 posti letto per l'ospitalità sulle 24 ore.
56.582 sono gli abitanti del bacino d’utenza del Distretto 2 che serve un’area urbana coincidente con parte del territorio del comune di Trieste. Comprende da un lato il centro storico, con Città Vecchia, le Rive, il Borgo Teresiano, il colle di San Vito; dall’altro la zona di viale Campi Elisi e il rione di San Giacomo - Ponziana, con vasti agglomerati di case popolari.
982 persone appartenenti a tutte le fasce d’età si sono rivolte al Centro di Salute Mentale nel corso del 2008, il 31,69% (302) erano al primo contatto con i servizi di salute mentale. Le donne sono il 56,62% (556) dell’utenza del Centro di Salute Mentale. La fascia d'età più rappresentata è quella compresa tra i 46 ed i 55 anni: 18,47% dell'utenza per 176 persone.
Oltre la metà dell'utenza, il 55,09% (541) delle persone che hanno contattato il Centro di Salute Mentale nello scorso anno rientra nell’area diagnostica relativa ai disturbi gravi: disturbi psicotici, disturbi del tono dell'umore e disturbi di personalità.
116 sono state le persone che lo scorso anno hanno utilizzato l’ospitalità diurno notturna nel Centro di Salute Mentale 24 ore per complessive 2.486 giornate di ospitalità.
2 persone hanno avuto una permanenza protratta e continuativa superiore ai 60 giorni.
458 sono stati i contatti avvenuti lo scorso anno con il Servizio Psichiatrico di Diagnosi e Cura da parte di persone residenti nell’area distrettuale. Per 35 persone il contatto è esitato in un ricovero.
2 le persone ricoverate nel Servizio Psichiatrico di Diagnosi e Cura e/o accolte nel Centro di Salute Mentale con le modalità del Trattamento Sanitario Obbligatorio per 13 giornate complessive.
64 persone sono diventate soggetti attivi di percorsi di formazione ed inserimento lavorativo.
5 tra queste persone, sono state assunte.
53 persone hanno usufruito di sostegno economico diretto attraverso gli Assegni di Integrazione Sociale e Una Tantum.
15 persone, abitanti in 3 strutture residenziali (gruppi - appartamento, comunità terapeutiche di transizione e gruppi di convivenza) sono supportate nella vita quotidiana, con una quota oraria del tempo di lavoro degli operatori e delle operatrici del Centro di Salute Mentale.
2 persone abitano nell'appartamento di via Lorenzetti che è stato assegnato al CSM della Maddalena grazie all'articolo 15 del Regolamento ATER.
19 persone provenienti dal territorio di competenza sono ospitate nelle strutture residenziali coordinate dal Servizio Abilitazione e Residenze.
15 persone seguite dal Centro di Salute Mentale sono state inserite lo scorso anno nel Progetto "Amalia - Telefono Speciale", finalizzato alla prevenzione dell’isolamento sociale della popolazione anziana e a prevenire il comportamento suicidario.
Il tasso di suicidi rispetto ai valori degli anni scorsi si è mantenuto stabile sull'1,77/10.000 superando il tasso medio provinciale (1,50/10.000 abitanti). (vedi nella sezione Programmi: "Amalia - Telefono Speciale")
8 persone detenute provenienti dall’area distrettuale di competenza e 7 "fuori zona" sono state sostenute dal Centro di Salute Mentale nel carcere di Trieste lo scorso anno. (Vedi nella sezione Programmi: "Il servizio presso il carcere di Trieste")
Le microaree individuate nel Distretto 2 sono 6:
Accanto alle 3 microaree di nuova attivazione vi è anche la Nanoarea di via Battera. (vedi alla sezione Programmi - Microaree)
5 psichiatri, 1 psicologo, 1 responsabile infermieristica, 21 infermieri ed infermiere, 7 operatori/operatrici socio-sanitari (OSS), 2 tecnici e tecniche della riabilitazione, 2 assistenti sociali e 1 amministrativa compongono l’équipe.
3.534.267 € è costato lo scorso anno il Centro di Salute Mentale della Maddalena.
Via Morpurgo 7
Tel. 040 282 00 24 - 040 282 00 39
Fax 040 282 00 40
Email: csmdomio.segr@ass.1.sanita.fvg.it
Responsabile
Dr. Pasquale Evaristo
Email: pasquale.evaristo@ass1.sanita.fvg.it
Responsabile infermieristica
Nicoletta Semeria
Email: nicoletta.semeria@ass1.sanita.fvg.it
E’ collocato in una palazzina a due piani di circa 600 mq ed è dotato di 8 posti letto per l'ospitalità sulle 24 ore.
61.864 sono gli abitanti del bacino d’utenza del Distretto 3 il cui territorio è caratterizzato dalla compresenza di aree fortemente urbanizzate vs. aree prevalentemente rurali con aree semiresidenziali, piccoli paesi e cittadine. E’ il distretto più popoloso di Trieste; comprende le circoscrizioni di Servola - Chiarbola e Valmaura - Borgo San Sergio, zone periferiche e prevalentemente urbane, di edilizia popolare; si estende inoltre ai comuni di Muggia, di San Dorligo della Valle e per parte dell’altipiano carsico.
903 persone appartenenti a tutte le fasce d’età si sono rivolte al Centro di Salute Mentale lo scorso anno, il 25,18% (251) erano al primo contatto con i servizi di salute mentale. Le donne sono il 54,15% (489) dell’utenza del Centro di Salute Mentale. La fascia d'età più rappresentata è quella compresa tra i 46 ed i 55 anni: 20,56% dell'utenza per 205 persone.
Un po’ meno della metà dell’utenza complessiva presenta un disturbo mentale severo. Il 48,50% (438) delle persone che hanno contattato il Centro di Salute Mentale nello scorso anno rientra nell’area diagnostica relativa ai disturbi gravi: disturbi psicotici, disturbi del tono dell'umore e disturbi di personalità.
94 sono state le persone che lo scorso anno hanno utilizzato l’ospitalità diurno notturna nel Centro di Salute Mentale 24 ore per complessive 2.564 giornate di ospitalità.
5 persone hanno avuto una permanenza protratta e continuativa superiore ai 60 giorni.
444 sono stati i contatti avvenuti lo scorso anno con il Servizio Psichiatrico di Diagnosi e Cura da parte di persone residenti nell’area distrettuale. Per 36 persone il contatto è esitato in un ricovero.
6 persone sono state ricoverate nel Servizio Psichiatrico di Diagnosi e Cura e/o accolte nel Centro di Salute Mentale con le modalità del Trattamento Sanitario Obbligatorio per complessive 92 giornate di ricovero .
54 persone sono diventate soggetti attivi di percorsi di formazione ed inserimento lavorativo.
5 tra queste persone, sono state assunte.
41 persone hanno usufruito di sostegno economico diretto attraverso gli Assegni di Integrazione Sociale e le Una Tantum.
4 persone, abitanti in 2 gruppi appartamento, sono sostenute nella vita quotidiana con una quota oraria del tempo di lavoro degli operatori e delle operatrici del Centro di Salute Mentale.
4 persone abitano nell'appartamento di via Buozzi che è stato assegnato al CSM del Domio grazie all'articolo 15 del Regolamento ATER.
10 persone provenienti dal territorio di competenza sono invece ospitate nelle strutture residenziali coordinate dal Servizio Abilitazione e Residenze.
22 persone seguite dal Centro di Salute Mentale sono state inserite lo scorso anno nel Progetto "Amalia - Telefono Speciale", finalizzato alla prevenzione dell’isolamento sociale della popolazione anziana e a prevenire il comportamento suicidario.
Nel corso degli ultimi anni il tasso dei suicidi in provincia di Trieste è diminuito. Il distretto 3, con il distretto 1, è l’area con il tasso di suicidi per 10.000 abitanti più basso della provincia di Trieste (1,13/10.000 abitanti) quasi 1/3 in meno rispetto al tasso provinciale (1,50/10.000 abitanti).. (vedi nella sezione Programmi: "Amalia - Telefono Speciale")
10 persone detenute provenienti dall’area distrettuale di competenza e 7 persone detenute "fuori zona" sono state supportate dal Centro di Salute Mentale lo scorso anno nel carcere di Trieste. (vedi nella sezione Programmi: "Il servizio presso il carcere di Trieste")
Le microaree individuate nel Distretto 3 sono 6:
4 psichiatri e psichiatre, 2 psicologi e 1 psicologa, 1 responsabile infermieristica, 27 infermieri e infermiere, 2 tecnici e tecniche della riabilitazione, 3 operatrici socio-sanitarie (OSS), 2 assistenti sociali e 1 amministrativa compongono l’équipe del Centro di Salute Mentale.
3.590.596 € è costato lo scorso anno il Centro di Salute Mentale di Domio.
Via Gambini 8
Tel. 0403995745 - 0403995742 - 0403995744 - 0403995740 - 0403995741
Fax 040 3995746
Email: csm.gambini@ass1.sanita.fvg.it
Responsabile
Dr.ssa Elisabetta Pascolo Fabrici
Email: e.pascolo@fmc.units.it
Responsabile infermieristica
Sabine Del Gaiso
Email: sabine.delgaiso@ass1.sanita.fvg.it
Ha la propria sede nella via omonima, in una palazzina a due piani di 600 m2 ed è dotato di 4 posti letto per l'ospitalità sulle 24 ore.
Serve il territorio del Distretto 4 e comprende le circoscrizioni di Chiadino, Rozzol - Melara, Città Nuova, Barriera Nuova e San Giovanni. Si è caratterizzato dalla fine degli anni Novanta per la presenza di 2 CSM; il CSM di via Gambini e la Clinica Psichiatrica Universitaria (CPU) competente per la circoscrizione di San Giovanni. A seguito della riorganizzazione dipartimentale del 2008 è stata realizzata la loro progressiva integrazione in un’unica Struttura Complessa a direzione unica con sede nel Centro di Salute Mentale di via Gambini.
901 persone appartenenti a tutte le fasce d’età si sono rivolte ai due Centri di Salute Mentale del Distretto 4 lo scorso anno. Il 24,08% (217) erano al primo contatto con i servizi di salute mentale. Le donne rappresentano quasi i 2/3 dell'utenza con il 58,38% (529) delle persone in contatto con i servizi di salute mentale del Distretto 4. Le fasce d'età più rappresentata sono comprese tra i 36 ed i 55 anni con il 40% dell'utenza, 365 persone.
Oltre i 2/3 dell’utenza complessiva presenta un disturbo mentale severo. Il 60,60% (546) delle persone che hanno contattato i due Centri di Salute Mentale nello scorso anno rientra nell’area diagnostica relativa ai disturbi gravi: disturbi psicotici, disturbi del tono dell'umore e disturbi di personalità.
109 sono state le persone che lo scorso anno hanno utilizzato l'accoglienza sulle 24 ore nel CSM del Distretto 4 per complessive 2.022 giornate.
3 persone hanno avuto una permanenza protratta e continuativa superiore ai 60 giorni.
460 sono stati i contatti lo scorso anno con il Servizio Psichiatrico di Diagnosi e Cura da parte di persone residenti nell’area distrettuale. Per 41 persone il contatto è esitato in un ricovero.
15 sono state le persone ricoverate nel Servizio Psichiatrico di Diagnosi e Cura e/o accolte nel Centro di Salute Mentale in Trattamento Sanitario Obbligatorio per 169 giornate complessive.
73 persone sono diventate soggetti attivi di percorsi di formazione ed inserimento lavorativo.
10 tra queste persone, sono state assunte.
69 persone hanno usufruito di sostegno economico diretto attraverso gli Assegni di Integrazione Sociale e le Una Tantum.
4 persone, abitanti in 1 struttura residenziale (gruppi - appartamento, comunità terapeutiche di transizione e gruppi di convivenza) sono sostenute, nella vita quotidiana, con una quota oraria del tempo di lavoro degli operatori e delle operatrici del Centro di Salute Mentale.
2 persone abitano nei due appartamenti di via Vasari e via delle Docce che sono stati assegnato ai CSM del Distretto 4 grazie all'articolo 15 del Regolamento ATER.
58 persone provenienti dal territorio di competenza sono ospitate nelle strutture residenziali coordinate dal Servizio Abilitazione e Residenze.
13 persone seguite dal Centro di Salute Mentale sono state inserite lo scorso anno nel Progetto "Amalia - Telefono Speciale", finalizzato alla prevenzione dell’isolamento sociale della popolazione anziana e a prevenire il comportamento suicidario.
Nel corso degli ultimi anni il tasso dei suicidi in provincia di Trieste è diminuito, i dati distrettuali (1,54 suicidi/10.000 abitanti) collocano il Distretto 4 sul valore medio provinciale (1,50/10.000). (vedi nella sezione Programmi: "Amalia - Telefono Speciale")
5 persone detenute provenienti dall’area distrettuale di competenza e 2 persone detenute "fuori zona" sono state sostenute dal Centro di Salute Mentale lo scorso anno nel carcere di Trieste. (vedi nella sezione Programmi: "Il servizio presso il carcere di Trieste")
Il Centro di Salute Mentale di via Gambini collabora al progetto "Stella Polare" che è un programma di interventi in favore di donne straniere soggette a violenza e sfruttamento sessuale, predisposto con la finalità di affrancare le prostitute extra comunitarie da qualsiasi coercizione. Il Centro di Salute Mentale, nei confronti delle donne inserite nel progetto, svolge principalmente attività di supporto nell’accesso ai servizi sanitari e sociali presenti sul territorio e si predispone alla realizzazione di percorsi individualizzati per la formazione, l’orientamento e il progressivo inserimento lavorativo, utilizzando borse di formazione/lavoro messe a disposizione dal Dipartimento di Salute Mentale (3 all’anno) e dal Comune di Trieste. Lo scorso anno nell’ambito del progetto "Stella Polare" sono state avviate a percorsi di qualificazione e riqualificazione professionale 5 ragazze 1 delle quali è stata successivamente assunta.
Il 4% delle persone in contatto con il CSM proviene da paesi extracomunitari (35 persone). Questo dato svela la difficoltà ad affrontare il disagio psichico all’interno del disagio da sradicamento dal proprio ambiente geografico e culturale nonostante la presenza di mediatori linguistici e la conoscenza della lingua italiana. A partire da questi elementi e con il fine di costruire insieme pratiche accettabili in culture diverse il CSM di via Gambini ha iniziato a collaborare al progetto Disagio Invisibile: Nuovi Approcci alla Salute degli Immigrati, con il Centro Italiano di Solidarietà.
2 le microaree individuate nel Distretto 4:
1 è la microarea di nuova attivazione, prospiciente all'ITIS e sostenuta dallo stesso. (vedi nella sezione Programmi: "Microaree")
4 psichiatre e 1 psichiatra, 3 psicologhe, 1 responsabile infermieristica, 22 infermieri e infermiere, 1 assistente sanitario, 2 tecniche della riabilitazione, 1 assistente sociale, 7 operatrici socio-sanitarie (OSS) e 1 assistente amministrativa compongono l’équipe del Centro di Salute Mentale.
3.981.951 € sono costati lo scorso anno i Centri di Salute Mentale del Distretto 4.
I 2 Centri di Salute Mentale hanno attivato due presidi distrettuali, ai seguenti indirizzi:
Presidio distrettuale di salute mentale
Sede: Sede distrettuale di Via Pasteur 41/e
Tel: 040 912 571
Via Paolo de Ralli 5
Tel. 040 571 077 - 040 511 56
Fax 040 566 179
La Clinica Psichiatrica Universitaria (UCO) svolge attività didattica,
di ricerca e assistenza nel campo della salute mentale. In quanto sede
della scuola di specializzazione in psichiatria, conduce programmi e iniziative
di ricerca articolate in attività di tipo epidemiologico, clinico
e psicofarmacologico che interessano le varie patologie psichiatriche.
Particolarmente approfonditi sono gli aspetti psicopatologici dell'umore,
i problemi connessi alle condotte suicidarie e dei disturbi del comportamento
alimentare. Per le patologie relative al decadimento demenziale la Clinica
è punto di riferimento per tutta l'azienda sanitaria triestina
e per altre aziende regionali (vedi Programmi:
Progetto Alzheimer).
Nell'ambito della sua attività istituzionale dispone di 6 posti
letto, sia per la degenza che per interventi di day hospital.
297 persone appartenenti a tutte le fasce d'età si sono rivolte
alla Clinica Psichiatrica nel corso del 2005, il 63,3% (188) di queste
erano donne.
38 le persone che nel 2005 sono state ricoverate in Clinica Psichiatrica.
Ospedale Maggiore
Via Pietà 2/1
Tel. 040 399 24 94 - 399 25 16 - 399 21 06
Fax 040 399 27 51
e-mail: diagnosi.cura@ass1.sanita.fvg.it
Responsabile
Dr.ssa Assunta Signorelli
Il Servizio di Diagnosi e Cura rappresenta l'interfaccia tra ospedale
e territorio, essendo collocato fisicamente presso l'Ospedale Maggiore
pur dipendendo dal Dipartimento di Salute Mentale dell'Azienda sanitaria
territoriale. Dotato di 8 posti letto (che scenderanno a 6 nella nuova
sede), è aperto sulle 24 ore, lavora in stretto raccordo con il
Pronto Soccorso e con le altre Unità Operative del Dipartimento
di Salute Mentale. A tale scopo, sono stati approntati speciali protocolli
d'intesa che regolano le procedure di consulenza e presa in carico dei
pazienti.
Vi operano 3 psichiatri e 16 infermieri/e per i pomeriggi e le notti dei
giorni feriali, e per tutti i giorni festivi. Il servizio si avvale della
reperibilità svolta a turno dai medici psichiatri provenienti da
tutte le Unità Operative del Dipartimento di Salute Mentale.
La funzione principale del Diagnosi e Cura è di svolgere attività
di consulenza psichiatrica per i casi di urgenza/emergenza che si presentano
al pronto soccorso, e di offrire interventi di consulenza alle Unità
Operative ospedaliere che ne fanno richiesta. L'équipe, dopo aver
effettuato la valutazione specialistica (circa 2000 contatti all'anno),
e dopo aver prestato le prime cure, può considerare il problema:
- sufficientemente risolto, limitandosi a suggerire un eventuale contatto
con il medico di famiglia;
- rilevante e non risolto, consigliando e attivando il contatto con il
Centro di Salute Mentale di competenza;
- di considerevole difficoltà o gravità, attivando il Centro
di Salute Mentale di riferimento cui spetta la decisione della presa in
carico.
Obiettivo del servizio di Diagnosi e Cura è ridurre il più possibile la durata del ricovero ospedaliero, in linea con il principio della territorialità della cura; le eventuali eccezioni (casi di ricovero più lungo) sono da considerarsi una conferma di questo principio. Pertanto il ricovero nel Servizio Psichiatrico di Diagnosi e Cura - sia esso in trattamento sanitario volontario o obbligatorio - non può mai essere considerato alternativo o sostitutivo della presa in carico da parte del Centro di Salute Mentale di competenza. I ricoveri programmati sono in genere concordati con le Unità Operative territoriali e con le Unità Ospedaliere, o possono essere disposti in casi particolari dall'autorità giudiziaria (ad es. per detenuti con patologie psichiatriche acute, o imputati che necessitano di perizia psichiatrica).
Questo modello organizzativo del Servizio Psichiatrico di Diagnosi e
Cura, che opera in stretto collegamento con i Centri di Salute Mentale,
ha consentito finora che i pazienti, anche nelle situazioni più
gravi, mantenessero i contatti con il proprio ambiente per un più
agevole superamento delle situazioni di crisi; inoltre ha confermato la
possibilità di evitare l'istituzionalizzazione ed il rischio di
neo-manicomialismo a cui i servizi di Diagnosi e Cura sono oggettivamente
esposti.
Le porte del servizio sono sempre aperte e non si ricorre mai, in nessun
caso, alla contenzione.
Il Servizio Psichiatrico Diagnosi e Cura, con 8 posti letto, fornisce
la risposta all'emergenza di pronto soccorso psichiatrico e svolge la
funzione di filtro e di avvio ai servizi territoriali di base.
1019 persone si sono rivolte al Servizio Psichiatrico di Diagnosi e
Cura nel corso del 2005 per un totale di 1960 contatti. Questi contatti
sono esitati nell'invio a casa dopo l'opportuno colloquio nel 19% dei
casi, nell'invio a casa con il consiglio di contattare il Centro di Salute
Mentale nel 25% dei episodi, nell'invio al Centro di Salute Mentale nel
31% dei contatti. Un quarto circa dei contatti si risolve con l'invio
ad altri servizi sanitari e/o altre agenzie.
Per quanto riguarda l'inquadramento diagnostico, circa 1/3 (28% - 254
persone) di quanti si rivolgono al Servizio Psichiatrico di Diagnosi e
Cura nel corso del 2005 rientrano nell'area dei disturbi psicotici (F20-F29
- ICD-X) mentre il 23% (216) rientra nell'area delle sindromi ansiose
(F40-F48).
177 persone, tra il migliaio di persone rivoltesi al Servizio Psichiatrico
di Diagnosi e Cura, sono state accolte e ricoverate nel Servizio Psichiatrico
di Diagnosi e Cura prima del contatto con il Centro di Salute Mentale.
Per alcune di esse il passaggio al Servizio Psichiatrico di Diagnosi e
Cura è esitato in un ricovero avvenuto con le modalità del
TSO.
Dopo il picco del 2003 (28 persone e 389 giornate) i TSO nel 2005 si sono
dimezzati attestandosi sui valori degli anni precedenti ed hanno riguardato
17 persone per complessive 206 giornate di ricovero.
Nel 2005 in provincia di Trieste le persone ricoverate in TSO sono state
7 ogni 100.000 abitanti mentre le giornate di ricovero in TSO sono state
85 ogni 100.000 abitanti.
Il valore medio italiano vede invece 20 persone ricoverate in TSO ogni
100.000 abitanti e 219 giornate di ricovero in TSO ogni 100.000 abitanti.
3 psichiatri, 1 responsabile infermieristica, 15 infermieri e infermiere,
1 assistente sanitaria compongono l'équipe.
945.981 € è costato nel 2005 il Servizio Psichiatrico di Diagnosi
e Cura.
"Cantieri Sociali" - Padiglione M
Via De Pastrovich 1
Tel. 040 399 73 40
Fax 040 399 73 82
e-mail: segr.sar@ass1.sanita.fvg.it
Responsabile
Dr.ssa Pina Ridente
Email: pina.ridente@ass1.sanita.fvg.it
Responsabile infermieristica
Roberta Accardo
Email: roberta.accardo@ass1.sanita.fvg.it
Situato nel Comprensorio di San Giovanni, il servizio è stato creato nei primi anni ’90
per dare maggiore impulso ad attività di abilitazione, riabilitazione, formative e di
integrazione sociale a favore delle persone in contatto con il Dipartimento di Salute Mentale.
Il Servizio Abilitazione e Residenze agisce in stretto raccordo e in continuità
con i Centri di Salute Mentale, collaborando con i Distretti. Svolge funzioni di progettazione,
coordinamento e monitoraggio di attività riabilitative residenziali (in collaborazione
con cooperative di tipo A), attività di centro diurno (in collaborazione con agenzie formative),
programmi di formazione e inserimento al lavoro (in collaborazione con cooperative di tipo B e con
agenzie formative). Vi operano: 1 psichiatra, 2 assistenti sociali, 1 responsabile infermieristica,
11 infermieri e infermiere, 2 tecniche della riabilitazione, 1 educatore e 2 educatrici, 6 operatrici
socio-sanitarie (OSS), 1 ausiliario socio-assistenziale, 1 commesso e 2 amministrative. A questi si
aggiungono i soci e/o i dipendenti delle cooperative sociali di tipo A che nelle strutture residenziali
coordinati dall’équipe del Servizio Abilitazione e Residenze, sviluppano i propri interventi
sull’area dell’ "abitare" e sull’area delle relazioni e delle abilità sociali.
Padiglione M
Via De Pastrovich 1
Tel. 040 399 72 46 - 74 23
Promuove iniziative e ricerca strategie finalizzate alla qualificazione dell’abitare, e allo sviluppo di progetti abilitativi/formativi per persone che, per periodi definiti o di lunga durata, sono ospitate nelle strutture residenziali del Dipartimento di Salute Mentale. L’ufficio svolge funzioni di monitoraggio dell’ospitalità, evidenziando i posti letto disponibili e coordinandone l’utilizzo.
Le strutture residenziali del Dipartimento di Salute Mentale si distinguono in:
Un tavolo di monitoraggio e valutazione dei percorsi di inserimento nelle strutture residenziali si riunisce mensilmente presso il Servizio Abilitazione e Residenze. Al tavolo partecipa per ogni Unità Operativa del Dipartimento di Salute Mentale un operatore referente per la residenzialità ed i referenti delle diverse agenzie partner del Dipartimento di Salute Mentale impegnate nei progetti residenziali. Dal 2006 le modalità di gestione si riferiscono al budget di salute (vedi nella sezione Programmi-Budget di salute).
4 persone ospiti in case diversamente assistite sono state inserite lo scorso anno nel Progetto "Amalia - Telefono Speciale", finalizzato alla prevenzione dell’isolamento sociale della popolazione anziana e a prevenire il comportamento suicidario.
Le attività del Centro Diurno si articolano in diverse sedi (Politecnico, Centro Diurno, Associazione Club Zyp, Cagipota, associazionismo dei Familiari, Androna degli Orti, specifiche attività dei Centri di Salute Mentale, ecc.), ma i due poli più importanti sono due sedi: il Politecnico (Padiglione M) ed il Centro Diurno di Aurisina.
"Cantieri Sociali" - Padiglione M
Formazione permanente e di base (ufficio)
laboratori formativi e abilitativi
Via De Pastrovich 1
Tel. 040 399 73 06
Il Politecnico promuove e coordina progetti, laboratori e attività di formazione artistica, artigianale e culturale. Vi operano insegnanti, maestri d’arte, artisti, associazioni culturali e di volontariato. Si configura come spazio aperto alle persone provenienti dai servizi di salute mentale, ma è accessibile a tutti.
Il patrimonio di esperienze accumulato in molti anni di attività consente di elaborare metodi di lavoro originali e flessibili, attenti alle inclinazioni e alle capacità delle singole persone. Ciascuno diventa in tal modo protagonista di un percorso in cui è possibile coniugare la domanda di abilitazione con le necessità di formazione permanente e qualificata, attraverso progetti per il tempo libero, l’espressione artistica, la promozione e la produzione culturale. Tra i numerosi laboratori attivati nel corso dell’anno, operano con maggiore continuità quello teatrale, di arti visive, di musica, di tessuti e filati, di cura del corpo.
Il Politecnico inoltre organizza corsi di formazione di base nell’ambito di progetti finanziati dalla Regione o dal Fondo Sociale Europeo, in collaborazione con agenzie formative. I corsi – rivolti alle persone provenienti dall’area del disagio – riservano un certo numero di posti alle persone in contatto con i servizi di salute mentale. Vengono programmati annualmente su proposta delle Unità Operative, e l’Ufficio per la formazione ha funzioni di monitoraggio e di valutazione degli esiti.
58 persone hanno usufruito lo scorso anno dell'offerta formativa e dei laboratori di serigrafia e di sartoria. Gli uomini sono i maggiori utilizzatori del CD "Cantieri sociali" infatti sono oltre la metà dell'utenza con il 55,17% (32) complessivo. La fascia d'età più rappresentata è quella compresa tra i 46 ed i 55 anni: 37,93% dell'utenza per 22 persone.
Oltre i 3/4 dell’utenza complessiva presenta un disturbo mentale severo infatti il 75,86% (44) delle persone che hanno utilizzato l'offerta formativa del CD "Cantieri sociali" nello scorso anno rientra nell’area diagnostica relativa ai disturbi gravi: disturbi psicotici, disturbi del tono dell'umore e disturbi di personalità.
Via delle Cave 9 - Aurisina
Tel. 040 200 988 - 040 201 211
Fax 040 201 236
Email: csm.aurisina@ass1.sanita.fvg.it
Il programma del Centro Diurno di Aurisina è collocato nell’ambito di un più ampio Coordinamento delle attività abilitative, di socializzazione, di promozione della salute, di percorsi attivi di cittadinanza e protagonismo. Le attività elencate comunque si sviluppano e si praticano anche nell’ambito dei singoli Centri di Salute Mentale ed il coordinamento si sviluppa con l’intenzione di favorire una crescita quali-quantitativa delle opportunità da fornire alle persone in questi ambiti.
Ciascuna unità operativa del Dipartimento contribuisce al progetto impegnando almeno un operatore dedicato sia alle attività proprie del Centro per parte del suo debito orario, che nel lavoro di connessione tra il Centro di Salute Mentale ed il Coordinamento delle risorse informali.
155 persone hanno utilizzato lo scorso anno il Centro Diurno di Aurisina intervenendo alle iniziative promosse e utilizzando sia l'offerta formativa che i laboratori. Il 29,68% (46) erano al primo contatto con i servizi di salute mentale. Gli uomini rappresentano quasi i 2/3 dell'utenza con il 58,06% (90) delle persone in contatto con il Centro Diurno di Aurisina. Quasi 1/3 sono le persone di età compresa tra i 36 ed i 45 anni: 29,68% dell'utenza per 46 persone complessive.
Quasi 4/5 dell’utenza complessiva presenta un disturbo mentale severo. Il 79,35% (123) delle persone che hanno partecipato alle iniziative promosse lo scorso anno rientrano nell’area diagnostica relativa ai disturbi gravi: disturbi psicotici, disturbi del tono dell'umore e disturbi di personalità.
2 persone che utilizzano le offerte formative del Centro Diurno sono state inserite lo scorso anno nel Progetto "Amalia - Telefono Speciale", finalizzato alla prevenzione dell’isolamento sociale della popolazione anziana e a prevenire il comportamento suicidario.
"Cantieri Sociali" - Padiglione M
Via De Pastrovich 1
Tel. 040 399 74 22 - 040 399 73 04
e-mail: segr.sar@ass1.sanita.fvg.itf
e-mail: segr.sar@ass1.sanita.fvg.it
Istituito nel 1996, come gruppo di coordinamento per meglio qualificare gli interventi di formazione e inserimento al lavoro, è formato da operatori/operatrici delle diverse Unità Operative del Dipartimento di Salute Mentale al fine di sviluppare i seguenti programmi:
Le persone con disagio e/o disturbo psichico coinvolte in programmi di formazione/lavoro possono godere di assegni in denaro (borse di formazione al lavoro) che costituiscono uno strumento terapeutico molto rilevante. Obiettivi di tali programmi sono: l’acquisizione di competenze interpersonali e sociali; la costruzione di percorsi di orientamento e integrazione in ruoli lavorativi e professionali riconosciuti; il consolidamento delle basi dell’identità e dell’appartenenza sociale, nella fuoriuscita dal ruolo di malato e assistito.
Dal 1998 l’Ufficio ha attivato un tavolo di confronto con le cooperative sociali di tipo B della provincia di Trieste per elaborare strategie contro l’esclusione sociale, discutere e valutare metodologie di intervento, formulare progetti di partnership territoriali per l’integrazione e lo sviluppo.
Al servizio si accede su proposta dei Centri di Salute Mentale che sono i referenti ultimi del progetto terapeutico-abilitativo personalizzato, formulato per le persone avviate ai programmi coordinati dal Servizio Abilitazione e Residenze, relativamente all’abitare, all’inserimento lavorativo, al Centro Diurno. Vengono svolti mensilmente incontri di monitoraggio e di valutazione rispetto all’inserimento lavorativo, con i referenti individuati all’interno di ogni Centro di Salute Mentale.
209 persone hanno usufruito lo scorso anno dei percorsi e formazione ed inserimento lavorativo coordinati dall' Ufficio preposto e dai servizi di salute mentale. Circa 2/3 erano uomini, per entrambi i generi l'età media per un percorso d'inserimento lavorativo é intorno ai 40 anni.